La mia geografia sacrale

Io penso che ci sono alcuni posti per noi dove è avvenuto qualcosa di importante, di significativo,… magari dove ci siamo innamorati; ed è per questo che diventano sacri. Si dice che l’amore produce una geografia sacrale del mondo. Così quel posto, quella casa, quel particolare punto di vista sul mare o sui monti, quel albero,… diventano i simboli sacri per esempio di un amore perduto. Diventano dei templi che hanno ospitato un istante di eternità d’amore o un presagio. E così come si sacralizza lo spazio, si sacralizza il tempo. Tutte le volte che una persona si sente innamorata produce una sorta di sacralità, spazio fatto da posti speciali e tempo fatto di giorni significativi. Non so come spiegarlo, si parte da quando c’era la biondina nella classe affianco alla tua alle medie, quando si andava in palestra perché c’era solo lei e la stessa quando diventava vuota dopo l’ora di fisica perdeva di ogni senso perché non c’era più lei. Ancora oggi quando si va a votare in quella scuola ripenso al valore che ha avuto per me quella classe e quei corridoi oramai sacrali. Poi c’è per esempio l’amore adolescenziale delle superiori, quando si tornava dopo scuola alla stazione e si prendeva il treno che passava 20 minuti più tardi perchè conoscevi a menadito gli orari di una certa persona che tu aspettavi solo per guardarla (e magari parlaci pure…). Ecco, quella insulsa stazione di Maddaloni Inferiore era diventato un posto sacro insieme agli altri posti delle superiori, ed ora fa parte della mia geografia sacrale. In realtà non ci sono solo posti come il panorama dal balcone di casa tua dove sei cresciuto, il mare delle vacanze, le cene in comitiva, i profumi delle serate estive, ecc… ma ci sono posti impregnati semplicemente di un periodo, un periodo dove per te esisteva solo una cosa che aveva solo senso. Posti che non hanno nulla a che vedere con una persona, ma che ti ricordano una persona, e forse quella persona lì non c’è mai stata neppure…  Ci sono molte persone che a distanza di tempo,  non riescono ad incontrare certe date senza essere turbati. Io sicuramente non potrò tornare in certi luoghi senza essere invaso dalla nostalgia. Ma in fondo non è una cosa brutta, è solo un’osservazione. A me quasi sembra che questo spazio e questo tempo siano immortali, nel senso che, anche se li ho dimenticati, sopravvivono nell’incoscio. Alla fine si sa che il mondo è quello che noi abbiamo in testa, e forse anche l’amore è un qualcosa che sta dentro di noi (ed a volte solo in noi), e molti posti del mio mondo non sono fatti solo di momenti vissuti, ma anche di presagi (se così si può dire). Una piazza a Pompei che rievoca una strana serata, l’autostrada che mi riportava da Lecce a casa, le passeggiate a Salerno quando ne avevo voglia, o addirittura il vecchio telefonino che disperatamente abbiamo dovuto cambiare perchè impregnato di ricordi passati o di vecchi tormenti (anche il luoghi dove generalmente telefonavi entrano a far parte della tua geografia). Ancora oggi non riesco ad essere del tutto indifferente quando passo davanti  ad una banalissima uscita stradale, solo perchè c’è il nome di una città. Il punto di vista dell’amore rende i nostri posti speciali, e quando ci  sentiamo  innamorati tutto ciò viene  esaltato ancora di più. Ci sono state nuove esperienze che hanno provato a cancellare posti e momenti, a modificare la mia geografia sacrale e creare altro spazio ed altro tempo. Eppure noi tutti sperimentiamo che indifferenza non significa dimenticare.

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... Io sono il cielo dietro all'angolo, Sono un viaggio (che farai), Sono un progetto sono un calcolo.... Chiudi gli occhi e T'innamorerai. Ma potrei sdraiarti sotto un albero, fare solo quello che ti va .... Giocare con il cuore elettrico... accenderti spegnerti accenderti spegnerti accenderti spegnerti accenderti.... Vedi tutti gli articoli di cielirossi

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