Si lo so che spesso e volentieri sono un "fumato" del ca… , eppure quando sto sotto esami, paradossalmente, aumentano i miei pensieri in perfetto stile "overdose", addirittura anche il giorno prima di un esame…. forse sarà anche per il fatto che me ne manca solo uno, e scusatemi se è poco. Pensavo che non sarei mai arrivato a questo punto quando quasi un anno fa tornai a napoli,… mi sembrava interminabile, e forse lo è tutt’ora, fin quando non darò il mio ultimo esame la prossima settimana per sopportare poi il macigno della tesi (che dovrebbe essere una tesi di ricerca, ma lasciamo dei punti sospensivi su questo appunto ………..). Almeno ora c’è quela cosidetta spinta motivazionale che mi porta a stringere i denti per gli ultimi impegni, perchè ciò significherebbe andare via… capite? andare via! ed io ho davvero fretta di andare via. più lontano che mai. Un tempo mi piaceva questa vita, fin quando non ho dovuto sopportare tutte quelle separazioni che hanno caratterizzato i miei ultimi 3 anni, anche quelle che hanno significato una morte nel cuore, quelle abitudini interrotte, quelle amicizie mai più riprese, quei posti quotidiani o del fine settimana mai più tornati… eppure adesso voglio andare via, più di prima. Mai quanto ora non riesco a cacciare via il vecchio per far spazio al nuovo. I francesi dicono "Partir, c’est mourir un peu", facilmente traducibile con "Partire è un po’ morire", frase resa famosa molto probabilmente da un certo Alphonse Allais, che era si uno scrittore, ma anche un umorista. E’ sicuramente un’esperienza che provo spesso, e che a volte ha fatto più o meno male, ma allo stesso tempo mi ha dato tante occasioni, e forse mi ha permesso quella piccola crescita fatta da tante piccole morti e rinascite. Ed ora voglio andare via, via da Napoli, anche se ci ritornerò spesso, perchè oramai non ho più motivo e nessun legame qui, tutto ciò che mi porterò ce l’avrò dentro, ma voglio andare …. 2 giorin dopo la tesi sarò già a roma, dove ci starò fino a natale, e poi chissà se finalmente mi stabilirò a catania,… e magari finiamo di vivere da zingari. Ciò che spesso si omette è che Alphose disse pure "mais mourir, c’est partir pour de bon", che dovrebbe significare "ma morire, questo è partire per qualcosa di buono", ed io allora voglio partire, lasciare tutto e tutti, andare lontano, e starci più tempo possibile… perchè no? mi farei anche due anni all’estero… forse partire è un po’ morire verso ciò che si ama, forse partiamo affrontando tutto con un po’ di superficialità, ma poi alla fine lasciamo un po’ della nsotra anima sparsa ovunque, lasciamo un po’ di noi stessi, in ogni luogo ed in ogni istante, ma soprattutto nelle persone, quelle che abbiamo amato di più e di meno, cerchiamo di lasciare la nostra impronta. La nostra esistenza è un viaggio, un viaggio fatto di tanti viaggi, come un cuore che non trova mai pace, ed io sono sicuro che un giorno, dopo tanti viaggi, la valigia si farà così pesante che sarà sempre più tosta partire… eppure io ora voglio andare più lontano possibile, perchè la vita scorre ed io non voglio sentirmi fermo qui immobile. PANTA REI!! tutto scorre come un fiume, anche quest’anno finirà, seppure sembrano ostacoli enormi gli ultimi impegni, è un viaggio che finirà, ed io farò in modo che finisca prima, l’impetuosità e la velocità del mutamento disperdono i nostri ricordi, i nostri momenti, e possiamo solo cercare di raccogliere ciò che viene e poi va. Io voglio andare via, più lontano che mai… sono pronto per un altro viaggio…
Windows Live Spaces di Peppe 